Abbiamo scritto spesso, nelle ultime settimane, a proposito di leucemia mieloide cronica.
Sappiamo che non deve più essere considerata una malattia inguaribile. Sappiamo che è cresciuta in brevissimo tempo la disponibilità di principi attivi per il trattamento di questa patologia.
Torniamo a segnalare in proposito il seminario Ail Pazienti – Medici in programma a Pisa, alla stazione Leopolda, il 24 settembre.
Un’occasione per approfondire tutte le tematiche legate alla leucemia mieloide cronica. La partecipazione è gratuita. Tutti i dettagli circa le modalità di accesso sono sulla nostra pagina Facebook e sul sito Ail nazionale.
In Italia si registrano 700 nuovi casi all’anno di leucemia mieloide cronica; una patologia che ha bisogno di interventi adeguati. Se non diagnosticata in tempo, può degenerare con conseguenze molto serie.
Si tratta di una malattia rara che colpisce una o due persone su 100.000 all’anno, eppure nelle strutture ospedaliere sono in tanti a recarsi per il trattamento di questa patologia. Il motivo è nella possibilità di convivenza con la malattia, oggi realizzabile grazie ai farmaci a disposizione e quindi nella sopravvivenza per lunghi anni, anche per decenni delle persone con leucemia mieloide cronica.
Il problema maggiore è rappresentato piuttosto dagli effetti collaterali dei farmaci somministrati. Quattro pazienti su dieci sono costretti a cambiare terapia, perché quest’ultima non dà l’esito desiderato oppure perché è mal tollerata.
Gli effetti collaterali si manifestano principalmente attraverso il sistema cardiovascolare.
Tuttavia, i pazienti ematologici cui sia stata diagnosticata questa forma di leucemia devono sapere che esiste una ricerca svedese secondo la quale le persone trattate con i nuovi farmaci (ricordiamo asciminib, del quale abbiamo recentemente scritto sul nostro sito) hanno più o meno un’aspettativa di vita pari a quella delle persone sane.
Al momento quindi la scienza è concentrata sugli effetti collaterali di questi farmaci, responsabili di altre malattie a carico soprattutto del cuore, come abbiamo già visto.
Come effetti secondari possono verificarsi anche trombosi o disturbi di origine autoimmune.
Per prevenire eventi del genere, i quali vanificherebbero i brillanti risultati dei nuovi trattamenti, occorre che i medici sappiano scegliere la terapia, in base alle caratteristiche del paziente, alla sua storia clinica e ad altri fattori. I ricercatori riescono, sempre più frequentemente, a mettere punto molecole che siano in grado di colpire solo le cellule malate, senza dare effetti secondari in altri distretti del corpo, agevolando quindi il lavoro dei medici.
Asciminib è un farmaco che è risultato molto efficace, anche da questo punto di vista. Un farmaco cioè sicuro, soprattutto per il cuore.
Una notizia che viene confermata da diversi dati. Un’ulteriore conquista per tutti i pazienti affetti da leucemia mieloide cronica, ai quali l’AIL di Taranto è lieta di poter offrire questo genere di comunicazioni.
Di approfondire nel dettaglio ogni novità.
Sostenere la ricerca attraverso l’Ail significa (come scriviamo spesso) sostenere nuove possibilità di sopravvivenza per tutti i pazienti ematologici. Non si tratta solo di terapie di mantenimento, ma di vie attraverso la quali garantire a chi si ammala una convivenza pacifica con la malattia e una lunga aspettativa di vita.
Il vantaggio enorme è che la maggior parte delle persone trattate con i nuovi principi attivi conduce un’esistenza pressoché normale. Per chi cura, per chi assiste e per chi dona è davvero un’immensa soddisfazione.