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Il sangue e i suoi componenti sono a tutt’oggi dei presidi terapeutici insostituibili, di cui esiste tuttavia una risorsa limitata. Infatti il sangue che quotidianamente si impiega per la cura dei pazienti proviene dalla donazione volontaria e gratuita di molte persone che compiono generosamente un atto di grande solidarietà umana. L’Italia è ancora un paese non autosufficiente e in questi ultimi anni, accanto ad un numero di donazioni rimasto pressocchè invariato, c’è stato un incremento netto della richiesta dovuto al gran numero di trapianti d’organo e di midollo, che vengono effettuati, e all’impiego di terapie sempre più aggressive, che vengono usate per la cura di molti tumori maligni.
Pertanto per salvare vite umane e per consentire i progressi della Scienza, è necessario che un numero sempre maggiore di persone in buona salute, di età compresa tra i 18 e i 65 anni, doni generosamente il proprio sangue.
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La donazione di sangue è sempre un atto di elevato significato sociale e sanitario, ma assume un valore anche maggiore quando viene effettuata periodicamente. Ciò infatti rappresenta la via migliore per il raggiungimento di due obiettivi fondamentali per tutti i trasfusionisti: