Indice |
---|
Il sogno tarantino |
Primo peccato mortale |
Secondo e terzo peccato mortale |
Quarto peccato mortale |
La situazione attuale |
Il sogno tarantino |
Tutte le pagine |
Pagina 1 di 6
Da parecchi anni, come volontario di PeaceLink, AIL ed AltaMarea, sono impegnato fino al collo nelle vicende dell’inquinamento di origine industriale a Taranto. Lo ero anche quando ero dipendente “italsiderino”. La prima offerta di impiego l’Italsider me l’aveva fatta nel 1961, mentre preparavo la tesi di laurea in ingegneria a Napoli (a quei tempi le aziende prenotavano addirittura i laureandi). Risposi che ero in forza alla Marina Militare. Dieci anni dopo tornarono alla carica ed allora decisi di sbarcare dal Vittorio Veneto - nave ammiraglia della M.M. di cui ero Direttore di Macchina - e lasciare la Marina Militare.
Nel siderurgico di Taranto ho lavorato per una ventina di anni. Sono stato responsabile della manutenzione in area ghisa e della ristrutturazione generale di stabilimento con i giapponesi della Nippon Steel e poi capo dell’ufficio tecnico dello stabilimento. Quegli incarichi mi hanno portato a conoscere l’intero stabilimento di Taranto e i suoi problemi.
Il peccato originale
Ho lasciato il siderurgico a dicembre del 1991, ben prima che arrivassero i Riva. Sono stato anche a Terni e a Sesto S. Giovanni (Falk) in posizioni di vertice tecnico. Insomma, senza presunzione, quando parlo o scrivo di acciaierie credo di saperne abbastanza, per esperienza diretta, non dai libri o per sentito dire.
In una stringata intervista rilasciata di recente a un quotidiano locale ho ricordato per sommi capi la mia esperienza di “bastian contrario” in quella fabbrica, consapevole, con pochi altri colleghi in verità, della responsabilità sociale dell’azienda. Da “riformisti” sensibili e afflitti per la città che avvelenavamo, sapevamo bene che per “ripagare” la cittadinanza non bastavano Subfor, Vaccarella, sezione velica, rassegna cinematografica, attività culturali, eventi sportivi, case popolari: attività tutte in cui l’Italsider era protagonista di rilievo.
Eravamo impotenti e consapevoli dei peccati mortali commessi all’origine dalla classe dirigente e pensante delle Partecipazioni Statali verso questa città, incolpevole perché affamata ed ignorante.