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Allarme veleno nel latte materno |
L'inceneritore di Montale |
Analisi su latte materno |
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Trasmettere vita o veleni? |
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Anche a Taranto, per iniziativa spontanea di cittadini, sono stati eseguiti esami su 3 campioni di latte materno riscontrando un valore medio di diossine più alto di quelli ottenuti in altre zone industrializzate in Giappone e in Germania
Parlare della contaminazione del latte materno da parte di sostanze inquinanti, tossiche e pericolose vuol dire affrontare un argomento che fa venire i brividi al solo pensiero, tanto è lo sgomento che suscita in qualunque persona dotata di un minimo di sensibilità e buon senso.
Prendere coscienza del fatto che l’alimento più prezioso al mondo - che non esito a definire “sacro” -contenga ormai quantità elevate di sostanze pericolose e cancerogene, specie se proveniente da mamme residenti in territori industrializzati, è un argomento tabù e che credo non possa lasciare indifferente nessuno. Forse, proprio per questo, tale argomento è fino ad ora rimasto confinato nell’interesse di pochi specialisti del settore e non è mai emerso, con l’attenzione che merita, al grande pubblico.
Il fatto di non parlare di questo problema e soprattutto l’averlo affrontato, almeno nel nostro Paese, in modo sporadico, volontaristico e non sistematico e su larga scala, non contribuisce tuttavia a risolverlo. Anzi, come tutte le cose lasciate nel dimenticatoio, quando un problema di una tal portata emerge rischia di “esplodere” lasciando spiazzati, per i dubbi e gli interrogativi che pone, innanzi tutti medici e pediatri ma ancor più, ovviamente, le mamme che si chiedono quali possono essere le conseguenze di tutto ciò per i loro bambini.
Ma perché proprio ora se ne parla?