Musica terapeutica nel DH di Ematologia a Siena

L’atmosfera è molto diversa da quella che si respira in ambiente ospedaliero, è decisamente più distesa. Con la musica live o diffusa dagli altoparlanti, un Day Hospital diventa più accogliente. Lo sperimentano diverse strutture sanitarie. L’ultima in ordine di tempo è la Struttura di Ematologia dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese. Gli spazi del Day Hospital (DH) sono stati arricchiti, grazie all’iniziativa di un musicista e alla lungimiranza di chi dirige la struttura, la professoressa Monica Bocchia. La musica prodotta dal flauto del professor Antonio Batelli (che si è offerto di regalare le sue note ai pazienti del DH di Ematologia) avrà sicuramente effetti benefici sulle persone che la ascolteranno.

L’iniziativa è nata allo scopo di umanizzare il più possibile le cure, ha dichiarato la professoressa Bocchia; cercare di ottenere un ulteriore benessere per i pazienti, oltre quello favorito dalle terapie. Le note diffuse nel Day Hospital dell’Ospedale Senese sono quelle del repertorio classico. L’espressione comprende anche compositori contemporanei, come Ennio Morricone, per esempio. Le sue melodie possono contribuire a ridurre il carico emotivo del paziente. La musica è in grado di suscitare emozioni profonde, e in un ambiente come un ospedale può dare un contributo importantissimo.

È provato che la musica modifichi la frequenza cardiaca e il ritmo della respirazione. Il suo potere terapeutico è riconosciuto da un’infinità di studi e ricerche. Le note sono in grado di influenzare e modificare la chimica del cervello; sono capaci, inoltre, di influire positivamente sulla conducibilità elettrica del cuore. Le persone che ascoltano la stessa musica ogni giorno, o comunque musica che gradiscono, magari cantando sul brano, riescono a sincronizzare la frequenza cardiaca con il ritmo respiratorio. I neurotrasmettitori ricevono impulsi ‘positivi’, a beneficio di tutti gli organi. Sono alcuni dei motivi per cui la musica, non soltanto quella classica, è sempre più presente nelle strutture ospedaliere e nei luoghi generalmente attraversati da tensioni e ansia. Il senso di affaticamento legato alle terapie o all’attesa delle stesse risulta attenuato, in alcuni casi annullato. Come dimostrano gli esperti, la sonata per pianoforte K448 di Mozart e i concerti brandeburghesi di Bach (solo due dei tanti esempi) sono in grado di fare miracoli, riducendo lo stress. L’AIL è molto sensibile a iniziative come quella dell’ospedale Senese. Non solo, spesso le promuove. L’AIL di Taranto organizza concerti a scopo benefico, cioè per raccogliere fondi e favorire la condivisione dell’esperienza musicale. Un’altra delle vie della musica, che sono infinite. Si spera che la musicoterapia possa diffondersi presto nel maggior numero di strutture sanitarie, in tutta Italia.

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