Rimborsabile un nuovo farmaco per il trattamento della leucemia mieloide acuta

Approvata in Italia la rimborsabilità del farmaco azacitidina, per la cura della leucemia mieloide acuta. Nel nostro Paese si registrano ogni anno 3600 nuovi casi di questo tumore del sangue. Colpisce prevalentemente le persone over 65, ma può manifestarsi anche in soggetti più giovani. 

Il principio attivo approvato dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) come medicinale mutuabile, da impiegare nelle terapie di mantenimento, si è rivelato efficace nel prevenire le recidive. Le categorie di pazienti che ne avrebbero diritto sono due, in particolare: le persone guarite; quindi, con una remissione completa della leucemia e coloro per i quali non sia indicato il trapianto di cellule staminali.

Uno su due pazienti guariti completamente sperimenta, a distanza anche di un solo anno, una recidiva della malattia. Con il nuovo farmaco, si aprono dunque nuove possibilità di sopravvivenza per chi si trova nella condizione di dover affrontare una ‘recrudescenza’ della leucemia mieloide acuta. 

Come riportano le maggiori agenzie di stampa, nello studio internazionale Quazar aml-001, pubblicato sul New England Journal of Medicine, la sopravvivenza globale mediana era superiore a due anni (24,7 mesi) nei pazienti trattati con azacitidina rispetto a 14,8 mesi con placebo. Anche la sopravvivenza libera da recidiva è risultata più lunga e ha raggiunto 10,2 mesi rispetto a 4,8 mesi del braccio di controllo.

La notizia è importantissima non soltanto per i pazienti anziani, ma anche per chi si ammala in giovane età. Generalmente il percorso di cura, per questi ultimi, prevede (come, del resto, per gli altri, quando sono candidabili al trattamento) una fase caratterizzata dal ricorso alla chemioterapia intensiva. Non è detto, però, che queste persone possano poi avere accesso al trapianto di cellule staminali. Ecco perché la nuova molecola offre una strada in più da percorrere, per diverse categorie di pazienti. 

La leucemia mieloide acuta è una malattia del midollo osseo, caratterizzata da una rapida progressione. Le cellule staminali, nelle persone affette da questa patologia del sangue, degenerano in senso tumorale determinando la condizione patologica. Le staminali sono cellule immature, dalle quali si generano le parti corpuscolate del sangue. Ricordiamo che, tra i fattori di rischio predisponenti alla malattia, c’è anche il fumo di sigaretta. 

Generalmente i sintomi si avvertono subito, ma spesso non sono specifici. Tra gli altri, segnaliamo la stanchezza eccessiva, il pallore, la perdita di peso, il malessere generale, il sanguinamento anomalo e i dolori muscolari. Fare un controllo medico in presenza di questi sintomi, soprattutto se associati, è d’obbligo. Basta un semplice esame ematico, per accertarsi che essi non sottendano problemi di salute seri. 

Se oggi è possibile avere a disposizione trattamenti diversificati, per le differenti malattie ematologiche e per ogni genere di paziente è soltanto grazie alla ricerca scientifica. Sostenerla è quindi un nostro dovere. Assicuriamoci un futuro migliore; sosteniamo la ricerca scientifica. Facciamolo donando il nostro prezioso contributo all’AIL. Doniamo il 5X1000 (80102390582) o scegliamo un’altra qualsiasi delle modalità disponibili per supportare l’Associazione. Grazie!

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