La prevenzione delle malattie ematologiche potrebbe presto avvalersi di uno strumento formidabile, frutto della tecnologia. Si chiama “score molecolare IPSS-M” ed è una sorta di scandaglio dei dati genomici. Di quei dati che possono dare indicazioni preziose sulle malattie che potrebbero svilupparsi in futuro, in chi ha problemi ematici. Lo strumento consentirebbe, attraverso l’impiego dell’intelligenza artificiale, di comprendere con largo anticipo quali persone siano più a rischio di sviluppare leucemie.
In questo modo, i potenziali pazienti riceverebbero trattamenti adeguati, affinché possa essere allontanato e ridotto, se non annullato, il rischio leucemia.
La notizia è stata diffusa dalla rivista specializzata Journal of Clinical Oncology. Lo studio è stato condotto dalla Fondazione Humanitas, in collaborazione con l’Università degli Studi di Bologna. L’ambito in cui è nata la ricerca è quello del Consorzio europeo GenoMed4All.
Utilizzando i dati molecolari della malattia rilevati in ogni paziente con un test su 31 geni, lo score molecolare (IPSS-M) ha dimostrato, su 2.876 pazienti con sindromi mielodisplastiche, di migliorare molto la capacità di predire il rischio di evoluzione leucemica e l’aspettativa di vita, ha sottolineato Matteo Della Porta, responsabile Leucemie e Mielodisplasie di Humanitas (Fonte Ansa).
Le malattie scandagliate sarebbero quindi quelle mielodisplastiche. Dietro questo termine si nasconde un universo di condizioni patologiche. Spesso queste malattie sono tenute a lungo sotto controllo, in altri casi sono ingovernabili, per usare un verbo improprio, e mutano rapidamente in forme di leucemia molto pericolose.
Sono soprattutto le persone anziane, o comunque le persone adulte, i bersagli preferiti di queste leucemie, originate da malattie mielodisplastiche. Ricordiamo di cosa si tratta: nelle persone colpite da queste patologie, le cellule del sangue tendono a essere deficitarie, mentre le staminali del midollo osseo subiscono gravi danni. La condizione, come abbiamo visto può evolvere velocemente in leucemia mieloide acuta.
Poter esaminare con l’AI (Intelligenza Artificiale) le cellule, predicendone il grado di pericolosità, cioè l’attitudine di quegli elementi a deteriorarsi, a mutare, consentirà di introdurre nuovi trattamenti. Interventi farmacologici e non che potranno impedire l’evoluzione della mielodisplasia in leucemia.
Un enorme risultato della scienza, uno strumento (score molecolare IPSS-M) che dovrebbe poter cambiare in meglio l’approccio a queste patologie e aprire la strada ad altri studi analoghi. Sosteniamo la scienza, sosteniamo l’AIL donando il cinque per mille (Codice Fiscale 80102390582). Grazie!


