Convegno Nazionale AIL: la malattia ha origini sociali ed economiche, non solo biologiche

Chiusi i lavori del Terzo Convegno Nazionale AIL Curare è prendersi cura, si torna sul campo con una consapevolezza ancora più grande. Anche l’Ail Sezione di Taranto, come la sua pagina Facebook mostra, ha partecipato all’evento svoltosi a Roma.

La presidente Patrizia Casarotti ha portato il contributo di un’Associazione molto attiva sul territorio jonico. La specificità di Taranto rispetto ad altri siti è nella sua convivenza pluriennale con l’industria. Quindi le parole di Casarotti hanno assunto un particolare rilievo nel contesto di un convegno che vedeva al centro delle relazioni i nessi, ormai da anni provati, tra l’esposizione agli inquinanti ambientali e le conseguenze sulla salute dei cittadini. Interessante anche la testimonianza di Valeria Rotoli dell’Ail di Napoli e di Giuseppe Navoni, Ail Brescia, altri luoghi fragili dal punto di vista ambientale.

I nostri link (sulla pagina Facebook) rimandano ai vari contributi audio e video. Con questo contenuto cerchiamo di offrire invece un resoconto, seppure stringato, dell’evento.

Un dato purtroppo non positivo, diffuso nel corso del convegno, ha reso ancora più urgente la necessità di interventi strutturali seri, rispetto all’inquinamento e alle sue fonti. L’Italia è il Paese che conta un maggior numero di decessi in Europa attribuibili all’inquinamento, dopo la Francia e la Germania. I decessi prematuri, nel nostro Paese, sono quasi 60.000. Secondo il VI Report Sentieri dell’Istituto Superiore di Sanità si registrano 1.409 decessi in età pediatrica e adolescenziale e quasi 1.000 tra i giovani adulti, nei quarantasei siti che il rapporto ha esaminato.

Si è parlato, durante il Convegno, di benessere e qualità della vita. Sono le due domande alle quali la ricerca risponde. Non solo cura e guarigione, dunque; l’attenzione deve essere rivolta anche ai pazienti ai quali viene diagnosticata una patologia ematologica cronica e a tutte le possibilità che la scienza può aprire perché quei pazienti possano convivere nella maniera migliore possibile con la patologia. Perché possano farlo il più a lungo possibile, senza rinunciare alle loro passioni, ai legami affettivi, alle attività che danno valore alle giornate.

Il Presidente nazionale AIL Pino Toro ha ricordato quanto sia importante raccogliere i numerosissimi dati scientifici a disposizione, sull’inquinamento ambientale, per mettere in atto misure urgenti a tutela della salute pubblica.

La normativa europea in materia ambientale è probabilmente la più avanzata al mondo e dovrebbe essere recepita dall’Italia più celermente, ai fini di una maggior tutela del diritto alla salute, come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività all’ambiente. Sul piano della salute, infatti, non è sufficiente agire sull’aspetto della cura dei tumori, ma è necessario intervenire sui fattori di rischio.

L’intervento di Massimo Scalia, fisico-matematico del Dipartimento di Matematica dell’Università Sapienza di Roma ha avviato i lavori della prima sessione del convegno. Scalia si è soffermato sugli effetti di lungo termine dell’esposizione ai campi elettromagnetici, mentre Giorgio Cattani, responsabile della sezione monitoraggio della qualità dell’aria di ISPRA, ha accompagnato i presenti in una riflessione sul benzene aerodisperso, quello che respiriamo quotidianamente.

L’ultima sessione del pomeriggio, dedicata al benessere e alla qualità della vita, è stata introdotta da Aurelio Angelini, professore ordinario di Sociologia dell’Ambiente e del Territorio dell’Università di Enna Kore. La prevenzione è fondamentale per evitare di imbattersi, nel corso della vita, in una malattia onco-ematologica. Il primo passo da fare è migliorare il proprio stile di vita, con un’alimentazione equilibrata, la costanza nell’attività fisica. Parallelamente è importante che si segua un proprio calendario di esami da effettuare ogni anno. Screening che salvano la vita.

Angelini ha sottolineato che la malattia è uno squilibrio tra fattori sociali, personali ed economici, e cause biologiche. Fra i fattori che provocano la malattia vi sono la paura, le tensioni emotive, gli agenti tossici presenti nell’aria, nel cibo e nell’acqua, l’eccesso di alcolici e di grassi alimentari, la carenza di esercizio fisico e di sufficienti periodi di riposo. Per queste ragioni è indispensabile agire su diversi piani per mantenere l’equilibrio tra individuo e ambiente, in modo da realizzare un’efficace strategia di prevenzione e benessere.

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