Si chiama LabNet ed è un progetto della Fondazione Gimema rivolto alle persone affette da leucemia mieloide cronica. Si tratta di una rete nata per aiutare questi pazienti a comunicare con i centri di cura e, al tempo stesso, è un ponte che unisce gli stessi centri di ematologia ai laboratori di biologia molecolare.
LabNet si pone dunque l’obiettivo di rendere la vita più semplice a chi deve affrontare tutti i problemi che una malattia importante come la leucemia mieloide cronica comporta.
È fondamentale, per il buon esito della patologia, che chi si ammala possa contare su standard qualitativi identici in tutta Italia. Il riferimento è alle analisi di laboratorio, agli esami che in genere si fanno durante e dopo le terapie. Spostarsi da un centro a un altro, quindi da una regione a un’altra è un ulteriore disagio per i pazienti e per le loro famiglie, già impegnati a fronteggiare la malattia.
Per questa ragione l’idea di LabNet è omologare gli standard di cura, in modo che le persone con leucemia mieloide cronica non si sentano costrette a curarsi lontano da casa, nel timore di ricevere terapie non aggiornate, per così dire, di seguire protocolli meno efficaci.
La qualità della vita del paziente migliora, in presenza di cure (le stesse, fatte con la medesima accuratezza) garantite a tutti, a prescindere dal luogo di residenza. Come si legge sul sito Gimema, tutti i medici che si affiliano a LabNet, infatti, lavorano nello stesso modo e garantiscono il medesimo standard qualitativo. Inoltre, la possibilità di individuare i pazienti che possono sospendere la terapia è agevolata da LabNet, perché un medico inserito nella rete può rendersi conto della condizione del suo paziente comparandola con quelle di pazienti simili in altri centri e trovare risposte ai suoi dubbi.
Anche in questo caso, come in altri, a fare la differenza è proprio la comunicazione assicurata dalla rete. Per la cura delle leucemie l’ospedale Moscati di Taranto, in particolare il reparto di Ematologia, è ritenuto un’eccellenza. Sono ancora diversi i pazienti che raggiungono il capoluogo jonico per un consulto con i medici del Moscati, per ricevere terapie che altri ospedali meno attrezzati offrono con difficoltà oppure non offrono affatto. Esattamente il problema che LabNet sta tentando di risolvere, per quel che riguarda la leucemia mieloide cronica.
A Taranto esiste la residenza AIL, dove chi viene da un’altra regione trova accoglienza per tutto il periodo della terapia presso il Moscati. A volte è possibile seguire le cure proprio presso l’AIL, presso la struttura messa a disposizione anche dei parenti che accompagnano il paziente.
Un servizio che la Sezione locale dell’associazione guidata da Patrizia Casarotti riesce a garantire proprio grazie alle donazioni di chi abbraccia i valori AIL.
Sostenere l’AIL significa aiutare qualcuno a guarire, aiutare i suoi familiari a stargli accanto nel modo giusto, aiutare i volontari dell’associazione a fornire a queste persone tutta l’assistenza della quale hanno bisogno. Per sapere come fare per donare, visita la pagina dedicata AIL TARANTO – OdV – Associazione Italiana contro leucemie, linfomi e mielomi.