Rivalutata la radio, a volte è alternativa alla chirurgia

La radioterapia viene rivalutata, grazie a uno studio che coinvolge quarantaquattro istituti in dodici Paesi europei. Le metastasi possono essere neutralizzate con il solo impiego della terapia radiante; sono diversi i casi in cui i medici preferiscono questa via all’intervento chirurgico. Eppure, in ambito sanitario (e nell’opinione comune) i benefici della radioterapia sono piuttosto sottovalutati.

Almeno queste sono le conclusioni dello studio Oligocare, voluto dalla Società Europea di Radioterapia Oncologica e dall’Organizzazione Europea per la ricerca e per il trattamento del cancro. Lo studio ha raccolto i dati di 1600 pazienti; ne è emerso che la terapia risulta efficace anche nel bloccare localmente la malattia, soprattutto nei pazienti che, pur avendo un cancro metastatico, hanno lesioni in numero limitato (fino a 3 o 5 in uno o più organi). In questi casi, i risultati della radio sono molto buoni; si stima una sopravvivenza del 97% a sei mesi dal trattamento ed effetti collaterali molto contenuti (sono significativi in appena l’1% dei casi). I dati sono riportati dall’Ansa e ripresi dalle testate giornalistiche.

Il pregiudizio sulla radioterapia va abbattuto, perché si valuti per ciascun paziente la strategia terapeutica più idonea, anche in alternativa alla chirurgia.

La radioterapia viene largamente impiegata anche nel trattamento di alcune patologie ematologiche. In particolare, la Total Body Irradiation è un tipo di trattamento che i medici possono scegliere, per un paziente ematologico con un particolare tipo di linfoma o di leucemia. Si tratta in genere di persone che necessitano di un trapianto di midollo osseo o di cellule staminali. In questo caso, il paziente ematologico si sottopone alla radioterapia corporea totale, con lo scopo di colpire le cellule cancerose, quelle stesse cellule che saranno rimpiazzate da nuove, linfatiche o sanguigne, proprio in seguito al trapianto.

Naturalmente, anche la radio, come tutti i farmaci e i trattamenti, presenta degli effetti collaterali. Tra i più frequenti, i pazienti possono avvertire stanchezza e debolezza, problemi alla pelle, alle mucose della bocca e della gola, nausea e vomito, disturbi dell’apparato gastrointestinale, perdita dei capelli. Soprattutto la radio somministrata per lunghi periodi di tempo può avere degli effetti collaterali più che fastidiosi.

Non bisogna però concentrarsi su questo aspetto, quanto invece sui benefici che la radioterapia può portare al paziente. Il consiglio dell’AIL – Sezione di Taranto è sempre quello di confrontarsi con i medici, chiedere tutte le spiegazioni del caso, ad ogni proposta terapeutica far seguire gli eventuali dubbi e i chiarimenti doverosi con i medici che lavorano alacremente per la salvaguardia della salute pubblica.

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