Bambini con malattie del sangue. Nuove terapie con ematologia di precisione

L’ematologia di precisione, ne abbiamo già scritto, è già molto applicata sul campo. In questo ambito si registrano progressi ogni giorno. L’ematologia di precisione consente di curare evitando il più possibile che gli effetti collaterali delle terapie compromettano pesantemente la qualità di vita dei pazienti. Si definisce di precisione, proprio perché le cure sono personalizzate e quindi in grado di risparmiare le cellule sane dei pazienti, cioè di non esporle alla tossicità dei farmaci.

Le cure sono come abiti tagliati su misura. Ciò vale non solo per gli adulti, ma è vero anche in ambito pediatrico. Immaginiamo cosa possa voler dire per un bambino affrontare una malattia del sangue. La ricerca lavora per favorire la guarigione dei piccoli pazienti e, al contempo, per alleviare le loro sofferenze. Lavora per curarli senza sottrarre loro tutti gli spazi dell’infanzia, per cercare di migliorare la loro convivenza con la malattia, di fargli insomma avvertire meno anche le implicazioni psicologiche.

Con la medicina di precisione, in particolare con l’ematologia che viene così definita, è sempre più possibile. In occasione del quarantasettesimo Congresso Nazionale dell’AIEOP (Associazione Italiana Ematologia e Oncologia Pediatrica) si è fatto il punto sulle pratiche mediche di ultima generazione applicate ai pazienti in età pediatrica. Durante l’evento sono stati presentati lavori che troveranno pubblicazione sulle più importanti riviste scientifiche.

L’occasione è stata utile anche per sottolineare quanto fondamentale sia il lavoro dei ricercatori italiani, sia in ambito oncologico, che in quello ematologico. È emerso che la ricerca che si fa nei nostri centri d’eccellenza non ha nulla da invidiare agli altri Paesi. L’Italia sta producendo ottimi risultati (e ciò è ancora più lodevole se si considerano le difficoltà economiche che caratterizzano la situazione attuale) proprio nell’ambito nella medicina intelligente. I contributi all’ematologia di precisione più avanzata applicata nelle migliori strutture sanitarie del mondo arrivano anche dal nostro Paese.

Tra i lavori presentati al Congresso, una menzione particolare ha ricevuto quello del Centro di Ricerca Tettamanti di Monza, il quale identifica un nuovo meccanismo di ingegnerizzazione di specifici linfociti T denominati CIK – Cytokine-Induced Killer – i quali, oltre al CAR – Chimeric Antigen Receptor – sono indotti a esprimere altri recettori che permettono loro di migrare e persistere nella nicchia midollare. Funzioni che potrebbero essere fondamentali per consentire a tali cellule di eliminare i blasti leucemici, naturalmente dopo essere state infuse (le cellule ingegnerizzate) nel paziente. Si tratta di terapia cellulare e genica che può essere utilizzata nelle leucemie mieloidi acute del bambino.

Esistono studi sul microbiota intestinale, legati alle malattie ematologiche degli adulti che la ricerca sta approfondendo, in modo da poter applicare i risultati anche in ambito pediatrico.

Insomma, la ricerca è più viva che mai. Se ciò è possibile, lo si deve anche alla comunità di persone, davvero molto grande, che crede nella scienza e nella possibilità di mettere all’angolo le malattie onco-ematologiche. Lo si deve anche ai sostenitori dell’Ail. Coloro i quali sono sempre pronti a dare una mano all’Associazione, sia quando si occupa di assistenza diretta ai pazienti, sia quando finanzia la ricerca scientifica. L’AIL ha la capacità di farlo, grazie ai suoi sostenitori. Grazie a chi dona tempo all’Associazione e grazie a chi dona contributi in denaro all’AIL, perché quei contributi si trasformino in nuove terapie.

Avete voglia di vedere i vostri contributi in azione, contro le malattie? Avete voglia di contribuire a rendere la malattia di un bambino curabile in maniera più efficace e meno dolorosa? Sostenete l’Ail e sarete costruttori di salute. L’ematologia di precisione sarà sempre più diffusa, anche grazie alla vostra fiducia e al vostro impegno.

CONDIVIDI:

Leave A Reply