L’importanza del microbiota nella prevenzione dei tumori

La salute del nostro intestino dipende da un delicato equilibrio che si instaura tra batteri buoni e batteri cattivi presenti al suo interno. Secondo la vecchia visione, i microbi potevano soltanto essere causa di guai. La ricerca ha invece dimostrato quanto questo concetto sia sbagliato.

Parliamo di microbiota, ovvero dell’insieme dei microrganismi presenti nel corpo umano e in qualsiasi essere vivente pluricellulare. Il microbioma è invece il patrimonio genetico di questa immensa popolazione di microbi. Gli studi hanno dimostrato che i microrganismi buoni che convivono con quelli cattivi, nel nostro intestino, sono fondamentali per la salute del sistema immunitario. Quel che è importante è soprattutto la loro interazione reciproca e il loro vivere in simbiosi con il corpo umano. Una popolazione intestinale sana è una delle condizioni necessarie per tenere sotto controllo le infiammazioni e per prevenire una grande varietà di malattie, tra le quali quelle onco-ematologiche.

Non esiste una definizione univoca di microbiota sano, perché ciascuno di noi possiede un peculiare patrimonio di microbi. Alterabile da diversi fattori, tra i quali l’alimentazione. Giocano un ruolo nel modificare, in senso negativo o positivo, le caratteristiche del microbiota anche le situazioni di stress e l’attività fisica.

Il numero di questi microrganismi, così importanti per la salute umana, è davvero impressionante. Uno dei motivi per cui non è semplice studiarli. Si parla di cento trilioni tra virus, batteri, funghi, parassiti e archea. Questi ultimi sono organismi unicellulari di origine antichissima. I geni di questi microbi sono 150 volte più numerosi di quelli umani. Alcuni di loro riescono a sopravvivere in assenza di ossigeno. Oggi è possibile, per i ricercatori, analizzarli grazie a nuove tecniche e a strumenti sempre più sofisticati.

Ognuno di noi, come già sottolineato, ha il proprio particolare microbiota. È una sorta di carta di identità. Preservare questo patrimonio significa predisporsi per una vita più sana. Studiarlo è importante per capire se si ha una predisposizione a sviluppare certe patologie, come quelle tumorali. In alcuni casi la presenza nel microbiota di alcuni batteri è segno di una migliore risposta alle terapie, nel momento in cui ci si dovesse ammalare. Considerata l’importanza della materia, nel 2017 è stato fondato l’International Cancer Microbiome Consortium. Lo scopo è la promozione della ricerca sul microbioma in oncologia.

A cosa servono queste informazioni? A comprendere che dobbiamo prenderci cura del nostro corpo. A prevenire prima che curare. E fare prevenzione, rispetto ai tumori e alle altre patologie, significa anche alimentarsi correttamente. Soprattutto in estate, quando il caldo sconsiglierebbe il consumo dei cibi grassi, degli zuccheri in eccesso e degli alcolici. Un’alimentazione sbagliata compromette il microbiota e ciò si traduce in una maggiore vulnerabilità del sistema immunitario.

Ancora una volta questo genere di studi dimostra quanto sia importante la ricerca scientifica e quale sia il ruolo di associazioni come l’AIL. La Sezione di Taranto organizza campagne di raccolta fondi da oltre 26 anni. Parte del ricavato serve proprio a finanziare la ricerca, il resto è destinato all’assistenza diretta offerta ai pazienti ematologici. I pazienti sono seguiti a domicilio; a loro e alle loro famiglie vengono fornite anche informazioni importanti sulle malattie e sullo stile di vita da adottare in presenza di patologie.

Sostenere l’AIL significa salvare vite. Gadget e oggetti, come le bomboniere AIL, sono messaggi di solidarietà e strumenti attraverso i quali aiutare i pazienti ematologici e la scienza. Il mare è fatto di gocce, non dimentichiamolo!

Un grande supporto dal SAP Taranto

A dicembre 2020 il Sap Taranto – Sindacato Autonomo di Polizia di Taranto, nella persona del segretario provinciale Arnaldo Di Michele , ha donato una quota all’associazione Ail di Taranto che si occupa prioritariamente di assistenza a malati oncologici.
La presidente dell’associazione Ail di Taranto Patrizia Casarotti ha comunicato ufficialmente in una sobria cerimonia di consegna delle chiavi, che la quota donata dal SAP, integrando una somma elargita dalla stessa Associazione AIL, ha permesso l’acquisto di un mezzo che servirà al trasporto pazienti fornendo un grande aiuto alle attività della stessa.

Il segretario Di Michele ha dichiarato che i tesserati SAP sono fieri dell’azione sociale messa in atto dall’Ail e intende sensibilizzare tutti, a partire dai sindacati di polizia, a donare o quantomeno a supportare fattivamente le associazioni del terzo settore affinché queste, soprattutto alla luce del momento critico dettato dalla presenza del covid 19, non siano sole.


#insieme #ailtaranto #saptaranto

Nuovi modelli organizzativi per favorire le cure

Ogni anno, in Italia, 15 persone su 100.000 si ammalano di leucemia, con un’incidenza diversa rispetto al genere d’appartenenza. Si stimano quindi 5300 nuovi casi tra gli uomini e poco meno di 3900 tra le donne. Le leucemie più comuni sono la linfoblastica acuta, la linfocitica cronica, la mieloide acuta e la mieloide cronica. Altre tipologie di leucemia sono più rare.

L’aumento, nel tempo, dei casi e lo sviluppo di terapie sempre più specifiche determinano nuove esigenze, come quella di avere una rete di centri di riferimento con strutture periferiche che possano far fronte ai bisogni dei pazienti, quale che sia la città nella quale risiedono.

I medici sono concordi: soprattutto per alcune malattie del sangue è necessario mettere a disposizione dei pazienti un modello organizzativo nuovo.

La leucemia mieloide acuta, per esempio, colpisce ogni anno circa 2000 persone. Come ha sottolineato Giovanni Martinelli, direttore scientifico dell’Istituto Romagnolo per lo Studio dei tumori Dino Amadori, questa particolare patologia si presenta nella maggior parte dei casi in modo subdolo. Si tratta di una malattia rara, per la quale occorre individuare sin da subito il percorso di cura. In questo contesto diventa fondamentale avere strumenti diagnostici e professionalità (medici esperti nelle singole patologie) che individuino subito la malattia, mettendo il paziente nelle condizioni di ricevere quanto prima i trattamenti. L’importante è che non ci siano distinzioni territoriali, che le cure siano possibili sia nei centri dedicati che nelle strutture periferiche (almeno rispetto a tali centri).

Una rete attiva su tutto il territorio nazionale è quel che ci vuole. L’argomento è al centro di diversi convegni di recente organizzazione. Su questo blog si è già fatto riferimento alla rete LabNet, per i pazienti affetti da leucemia mieloide cronica. Una rete, appunto, che sia in grado di prendere in carico le persone colpite da questo genere di leucemia, ovunque si trovino, senza costringerle a estenuanti e ripetute trasferte.

Un progetto del genere ha bisogno di tempo, ma soprattutto fondi, per realizzarsi. Ciascuno può dare il proprio contributo, nelle forme che ritiene opportune. Sostenere l’AIL significa anche promuovere un modello organizzativo più efficiente. Promuovere la possibilità di avere medici specializzati nelle diverse malattie del sangue in un numero sempre maggiore di strutture ospedaliere.

Essere accanto a un paziente ematologico significa anche aiutarlo a curarsi nella propria città. A Taranto la Sezione provinciale AIL si prende cura delle persone colpite da leucemia, assistendole a domicilio, alleggerendo, al contempo, il lavoro della struttura ospedaliera. Doniamo all’AIL, saremo accanto ai pazienti, alimenteremo la ricerca scientifica e contribuiremo a favorire modelli organizzativi più efficienti.

In occasione della dichiarazione dei redditi, doniamo il 5X1000 all’AIL. Il codice fiscale da inserire nell’apposito spazio del 730 o Modello Unico è il seguente: 80102390582. Grazie!