Farmaci contraffatti e vaccini anti Covid-19

Allarme farmaci contraffatti. L’AIFA ha rilevato, nelle ultime settimane, un aumento delle segnalazioni riguardanti medicinali taroccati acquistabili on line. Il termine “taroccati”, riferito a tali prodotti è improprio. In alcuni casi si tratta effettivamente di farmaci falsificati, in altri di prodotti (anche creme per il corpo) illegali, cioè privi di autorizzazioni o altri elementi indispensabili alla loro commercializzazione.

Sono gli stessi cittadini ad inoltrare le segnalazioni all’AIFA. Altrettanto sollecite nell’individuare i prodotti potenzialmente pericolosi, anche le associazioni di categoria e le case farmaceutiche. E la campagna vaccinale si configura come un contesto vulnerabile, da questo punto di vista. Le vaccinazioni proseguono, con numeri che fanno finalmente sperare nel raggiungimento a breve-medio termine dell’immunità di gregge. Ma le truffe e le speculazioni non mancano.

L’AIL di Taranto, sulla base delle note pubblicate dall’Agenzia del Farmaco, mette in guardia i cittadini: in alcuni Paesi extraeuropei i vaccini anti Covid-19 vengono venduti illegalmente on line. Sono farmaci privi di qualsiasi garanzia rispetto a qualità, efficacia e sicurezza. È bene diffidare di questi prodotti, poiché potenzialmente dannosi.

A tal proposito, l’AIL ricorda che i vaccini sono somministrabili, al momento, soltanto dalle autorità sanitarie; esiste una piattaforma on line per prenotare il vaccino Home – La Puglia ti vaccina – Regione Puglia. Se il servizio dovesse risultare temporaneamente non disponibile, per problematiche tecniche, ci si può rivolgere a una farmacia accreditata o chiamare il numero verde 800 252236 o (da cellulare) lo 099 7786444, dal lunedì al venerdì, dalle 15.30 alle 20.00. Altrimenti è attivo, dal lunedì al sabato, dalle 8 alle 20, il numero verde 800 713931.

Queste informazioni valgono per i familiari dei pazienti ematologici, come per tutti gli altri cittadini. Un caso a sé riguarda i caregiver e i pazienti.

Le persone affette da una patologia onco-ematologica (o da altre malattie che deprimono il sistema immunitario) rientrano nella categoria dei pazienti estremamente vulnerabili. In questo caso non devono prenotare, ma attendere che sia il medico di base a chiamarli o il centro specialistico presso il quale sono in cura. Se si è disabili, si può contattare il medico di medicina generale.

Tornando ai farmaci contraffatti, i cittadini sono invitati a segnalare all’AIFA e al Comando Carabinieri Tutela della Salute eventuali situazioni sospette. Spesso si resta vittime inconsapevoli di truffatori senza scrupoli, che attraggono gli internauti con offerte clamorosamente convenienti. In realtà dietro claim e inviti in caratteri grafici allettanti si nascondono insidie e pericoli per la salute.

Come si legge sul sito dell’Agenzia Italiana del Farmaco, è consentita la vendita on line dei farmaci da banco soltanto alle farmacie o parafarmacie, anche nell’ambito della grande distribuzione. In Italia è vietato commercializzare farmaci attraverso le piattaforme di e-commerce. Per le informazioni di dettaglio si rimanda al comunicato stampa dell’AIFA Lettera oggetto (aifa.gov.it).

L’AIL Sezione di Taranto porta avanti il proprio impegno al fianco dei pazienti ematologici e delle loro famiglie anche attraverso l’informazione. In questo momento sono tante le famiglie che si rivolgono ai volontari dell’Associazione, per avere assistenza medica e psicologica a domicilio, ma anche per sciogliere dubbi sulle terapie ematologiche e sui vaccini anti-Covid. L’attività dei volontari diviene quindi ancora più importante. Sostenendo l’AIL miglioreremo la qualità della vita dei pazienti. Con un piccolo contributo, in cambio di un gadget AIL (le relative locandine sono su questo sito e sulla pagina Fb), o una donazione liberale si può aiutare un paziente a guarire e alimentare la ricerca scientifica. Altrettanto si può fare donando il 5X1000 all’AIL; C.F. 80102390582. Grazie a tutti!

I vaccini più adatti ai pazienti ematologici

Sono tanti gli interrogativi che i pazienti ematologici si pongono rispetto al nuovo coronavirus, alla possibilità di ammalarsi sviluppando le complicanze della Covid e all’opportunità di sottoporsi al vaccino.

Il convegno SIE-GIMEMA, tenutosi on line a fine aprile, ha cercato di fare chiarezza sulle relazioni esistenti tra neoplasie e Covid-19. Tra i tanti argomenti affrontati, un’attenzione particolare è stata dedicata alla vaccinazione anti Covid nei pazienti ematologici.

L’intervento del dottor Corrado Girmenia, dirigente medico presso il Policlinico Umberto I di Roma, ha sottolineato l’importanza dei vaccini, anche nel caso delle persone affette da una malattia del sangue. “Ad oggi – ha dichiarato Girmenia – non sono noti gli effetti collaterali dei vaccini anti-COVID-19 nei pazienti ematologici, ma si pensa che gli effetti collaterali a breve termine possano essere differenti da quelli della popolazione generale. Nonostante ciò, rimane una priorità vaccinare questa tipologia di pazienti in quanto soggetti fragili e vulnerabili”.

I farmaci studiati per prevenire lo sviluppo della Covid, soprattutto nelle sue forme più severe, non sono ovviamente tutti uguali, anche se l’obiettivo è comune. Alcuni vaccini sono più adatti di altri per determinate tipologie di persone. Questo principio vale ancor più nel caso dei malati ematologici.

Ciò non deve impensierire; il paziente ematologico è seguito da uno specialista o da un’equipe multidisciplinare. Sono loro a stabilire quale tipologia di vaccino somministrare, in base alle caratteristiche del paziente. È fondamentale, in queste circostanze, affidarsi ai medici.

Durante il convegno SIE-GIMEMA, le comunicazioni in merito al tema sono state più che trasparenti. Per i pazienti immunodepressi, i vaccini a mRNA (Pfizer e Moderna) sono quelli generalmente più indicati. Da considerare, quindi, la scelta principale, in condizioni di disponibilità. Soprattutto per le persone sotto i sessant’anni.

Riportiamo ancora una volta le parole del dottor Girmenia, così come pubblicate sul sito della Fondazione GIMEMA: “Per i pazienti con pregressa trombosi o che effettuano trattamenti trombotici non vi è alcuna raccomandazione su quale vaccino utilizzare. Al contrario, ai pazienti che si sottopongono a trattamenti con farmaci che hanno azione specifica verso i linfociti B, si raccomanda di rinviare la vaccinazione dopo sei mesi dalla sospensione della terapia, per una maggiore efficacia vaccinale”.

Gli studi sulla Covid sono tanti e molti altri ne verranno avviati, per fare luce su tutti gli aspetti che la riguardano, specialmente in relazione ad altre patologie. Attualmente, l’indicazione che anche l’AIL offre è chiara: soltanto la campagna vaccinale, unitamente a comportamenti responsabili, può consentirci di uscire dall’emergenza sanitaria. Per i pazienti ematologici è fondamentale non interrompere le terapie in corso e vaccinarsi, seguendo le indicazioni dei medici.

Per tutti noi, l’invito è sempre quello di sostenere l’AIL, in particolare la Sezione di Taranto, i cui volontari proseguono il loro operato, instancabilmente. Hanno bisogno del nostro supporto, per continuare ad assistere i pazienti a domicilio e a organizzare le campagne di raccolta fondi, indispensabili per alimentare tutte le attività dell’Associazione, ricerca scientifica in primis. Restituiamo il sorriso a chi soffre. Si può contribuire anche donando il 5X1000. Il Codice Fiscale dell’AIL è il seguente: 80102390582.

Completamento vaccini persone fragili entro due settimane

“La vaccinazione delle persone più fragili dovrebbe essere completata nell’arco delle prossime due settimane”. È quanto dichiarato da Mariastella Gelmini, ministra per gli Affari regionali e le Autonomie. 

L’AIL e tutte le associazioni che tutelano i diritti delle categorie fragili si augurano che i tempi siano rispettati. Ulteriori ritardi sarebbero imperdonabili. Al momento in Italia le persone che hanno completato il ciclo vaccinale (che hanno cioè ricevuto due dosi del farmaco anti Covid) sono 6.684.349.

Il totale delle somministrazioni raggiunge la cifra di 22.070.581. In Puglia quest’ultimo dato corrisponde a 1.443.216. Tra le categorie che hanno ricevuto il maggior numero di dosi, gli over 80, i soggetti fragili e i caregiver, i sanitari e coloro i quali hanno un età compresa tra i 70 e i 79 anni. Seguono gli insegnanti e le altre categorie. Tuttavia, nonostante i progressi delle ultime settimane, sono ancora tante le persone che attendono di essere vaccinate.

Si tratta di soggetti maggiormente esposti al rischio di contagio da coronavirus, a causa dell’età o perché già in terapia per altre patologie. 

La Sezione dell’AIL di Taranto sta facendo un grande lavoro con i pazienti ematologici che necessitano di assistenza domiciliare. Sono loro che attendono con speranza di essere messi al più presto al sicuro, rispetto al pericolo rappresentato dalla Covid. 

Allo stesso modo, necessita della tutela vaccinale, chiunque abbia appena ricevuto una diagnosi di leucemia o altra patologia e debba intraprendere un percorso di cura, spesso duro. Persone particolarmente vulnerabili, come lo sono anche i pazienti in fase di follow up, cioè soggetti che si sono ammalati in precedenza, e attualmente seguono dei protocolli di cura, oppure hanno da poco terminato le terapie, ed effettuano periodicamente esami di controllo. 

L’AIL assiste i pazienti ematologici, ma l’esigenza di accedere quanto prima al vaccino anti Covid riguarda tutte le persone a rischio, quale che sia la loro patologia o la loro fragilità.

E il discorso, naturalmente, vale anche per i Caregiver, ovvero tutti coloro che si prendono quotidianamente cura di questi pazienti. 

Ogni anno in Italia vengono diagnosticati più di 33mila nuovi casi di tumore del sangue. Tra i più frequenti, i linfomi, le leucemie e il mieloma multiplo. Il sistema immunitario dei soggetti colpiti è già provato. Per questa ragione, questi pazienti hanno bisogno di essere protetti dal virus.

Uno studio promosso dalla Società italiana di Ematologia e pubblicato su The Lancet (la più grande ricerca al mondo sui malati ematologici affetti da Covid-19) ha messo in evidenza quelle che sono le serie conseguenze della malattia, quando colpisce malati ematologici. 

L’AIL sostiene il progresso della ricerca e assiste costantemente i pazienti ematologici. In questo particolare momento, fornisce loro anche informazioni importanti sul contagio da Sars-CoV-2, ovvero da coronavirus e supporta le loro famiglie, principalmente attraverso l’assistenza domiciliare.

Sosteniamo l’AIL, alimentiamo la ricerca, tuteliamo le persone più fragili, aiutiamo i pazienti a guarire. Mai più sogni spezzati.

Donate anche attraverso il 5X1000. Il Codice Fiscale dell’AIL è il seguente: 80102390582.