Accanto alle cure, gli abbracci sono essenziali
La leucemia che non risponde alle cure si potrebbe trattare con una tecnica particolare di editing genetico, definita CRISPR.
Lo dimostra il caso di un’adolescente inglese che ha sperimentato una remissione completa della malattia (sei mesi senza tracce del tumore e, tuttavia, non può dirsi guarita) dopo essersi sottoposta a queste cure.
La tecnica CRISPR è un metodo di modifica del DNA che interviene su specifiche parti dello stesso, lasciando inalterato il resto del genoma. Si tratta della correzione di una sequenza di geni mediante proteine che vengono definite forbici molecolari.
Una sorta di taglia e cuci molto preciso che attacca il tumore in maniera mirata. Esistono anche trial clinici (uno in particolare ha coinvolto 16 persone) su tumori solidi che hanno per oggetto questo genere di intervento. Cure sempre più personalizzate che consentono di modificare geneticamente i linfociti T per colpire i singoli tumori.
In uno studio pubblicato sulla rivista Nature, la tecnica viene presentata come la nuova frontiera nella cura del cancro, una vera e propria rivoluzione. Per essere ancora più chiari, l’editing genetico CRISPR arma le cellule immunitarie contro le proteine mutate dei tumori.
La nuova procedura, tuttavia, richiede una preparazione molto lunga. Sicuramente non può essere considerata un’opzione terapeutica, al momento. Ma questi primi trial riguardanti sia tumori solidi, sia tumori del sangue, aprono la strada a nuove ricerche e nuove speranze.
Ricordiamo che invece un’opzione terapeutica già ampiamente praticata è quella costituita dalle CAR-T. Anche in questo caso si interviene in maniera mirata, armando i globuli bianchi del paziente, cioè rendendoli in grado di riconoscere le cellule tumorali ed eliminarle.
A Taranto le terapie CAR-T vengono somministrate presso la Struttura di Ematologia dell’ospedale Moscati. Taranto può vantare un primato, in questo ambito, poiché è la prima città pugliese a offrire ai pazienti ematologici queste cure straordinarie.
La ricerca fa passi da gigante ogni giorno, e l’Ail – Sezione di Taranto contribuisce, grazie a chi sostiene l’Associazione, ad alimentare l’attività dei ricercatori. Accanto ai progressi scientifici, è importante anche la rete di affetti che circonda il paziente, l’approccio psicologico alla malattia (sostenuto proprio dai volontari Ail che si recano a casa dei pazienti, per assisterli e seguire i loro percorsi di cura).
Lo scorso 21 gennaio è stato celebrato, in tutto il mondo, l’Hugging Day, ovvero la Giornata Mondiale degli abbracci. La ricorrenza ha rappresentato l’occasione per ribadire l’importanza, rilevata da diversi studi scientifici, dell’abbraccio, il suo potenziale antistress. L’abbraccio, secondo alcune ricerche, protegge il cuore, allontana le ansie e le paure e quindi rende felici (Fonte Ansa).
Quanto ci sono mancati gli abbracci e le strette di mano durante le fasi emergenziali della pandemia? Il virus ci ha privato, per lungo tempo, di un gesto per tutti noi fondamentale.
Un gesto ancora più vitale per una persona in difficoltà, come per esempio un paziente ematologico. Le cure mediche sono essenziali, imprescindibili, per avviarsi verso la guarigione, ma accanto alle terapie conta tanto anche l’affetto delle persone care, il sostegno psicologico che può arrivare da persone esperte, come i volontari Ail che offrono le cure domiciliari.
Pensiamoci, la prossima volta che ci viene in mente di fare una donazione. Pensiamo all’Ail di Taranto, a quanto da anni faccia per il territorio, grazie ai suoi volontari e alle donazioni. Le vostre, le nostre. Grazie a tutti!