L’amore per la musica Anni ‘80 diventa una forma di sostegno all’AIL di Taranto

Meno di un mese al grande evento in favore dell’AIL e della gioia di vivere che la musica esprime. Siete caldi? – vi chiederebbe una Madonna d’annata? Ve lo chiediamo anche noi dell’AIL – Sezione di Taranto. Abbiamo citato Madonna, non a caso. 

Il concertone La macchina del tempo 80’S Music riporta a Taranto i ritmi e le sonorità degli Anni d’Oro per Madonna & Co., ovvero i suoni tipici degli Anni Ottanta. Così criticati, in passato, e oggi tanto esaltati. Siamo, per fortuna, riusciti a restituire a Cesare quel che è di Cesare. Era stato definito il periodo del disimpegno, anche al livello musicale. In realtà sono diverse le esperienze sul palco, di quegli anni, che dimostrano il contrario. C’era voglia di divertimento, è vero. Ma si usciva dalla fase terribile post stragista, in Italia, e in altri Paesi nasceva il malcontento per le prime conseguenze del capitalismo. 

Il tempo restituisce dignità agli Anni Ottanta, anche alla musica che ha accompagnato la storia di quel decennio. E così, oggi si organizzano eventi a tema, un po’ ovunque, e persino l’abbigliamento dell’epoca torna, ispirando gli stilisti di oggi e il loro lavoro. 

A Taranto siamo in trepidazione, per l’evento La macchina del tempo 80’s Music. La villa Peripato ospita, il prossimo 21 giugno, Tracy Spencer, Johnson dei Righeira, Jo Squillo, Gazebo e i Rockets. L’appuntamento è alle 20.30; per i biglietti è meglio affrettarsi. Andranno a ruba. Anche perché, oltre al piacere di partecipare a una grande serata di musica, ci sarà l’occasione, prenotando il biglietto, di supportare l’AIL di Taranto. 

I miti degli Anni Ottanta suoneranno e canteranno per noi, per tutti i pazienti ematologici e per i volontari AIL. Il ricavato sarà infatti devoluto all’Associazione che, da anni, assiste i pazienti a domicilio. Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare il seguente numero di cellulare: 327 0130443.

Per Taranto, ma anche per chi sarà in città in vacanza, si tratta di una straordinaria occasione per esprimere vicinanza a chi combatte una malattia ematologica. La musica e la solidarietà sono sorelle, da sempre producono grandi risultati e lo faranno anche il 21 giugno 2023. 

L’AIL ha bisogno di tutti noi, per continuare a prestare assistenza alle persone con leucemia, linfomi e mielomi. L’AIL la bisogno di noi per organizzare sempre nuove occasioni di informazione e di confronto. L’evento del 21 giugno riceve il patrocinio del Comune di Taranto. Ci sarà da ballare, da divertirsi. La musica è la via ideale per dire grazie alla vita e per sostenerla, anche quando la vita si fa dura. Quella dei pazienti ematologici sarà un po’ più ‘morbida’, se se saremo tutti insieme a supportarli. Prenotate un biglietto per il concerto. Non mancate! L’AIL vi ringrazia sin d’ora.

Nuova ricerca su lesioni tossiche DNA nelle leucemie. Donando il 5X1000 all’AIL, donerai vita e speranza

Le cellule leucemiche presentano una serie di danni nella struttura del DNA, ma i meccanismi di riparazione del DNA alterato evitano l’apoptosi cellulare, ovvero la morte delle cellule. L’apoptosi è in realtà un processo naturale di distruzione delle cellule, che si attiva in diverse circostanze. In una unità biologica con un danno al DNA, il processo che porta alla morte di quella cellula è in realtà un meccanismo di protezione e di autocontrollo dell’organismo. Lo sviluppo del cancro è infatti legato a una mancata apoptosi delle cellule, che invece di spegnersi, si moltiplicano rapidamente. Il processo di apoptosi rappresenta quindi la morte programmata delle cellule ai fini dell’equilibrio dell’organismo. Riguarda vie del metabolismo regolate dai geni, e perché sia attivo ha bisogno di energia.

Un contributo pubblicato all’inizio di maggio sulla rivista Blood, con il titolo DNA polymerase θ protects leukemia cells from metabolically induced DNA damage, dimostra che la formaldeide generata dal metabolismo del ciclo serina/1-carbonio contribuisce all’accumulo di sostanze tossiche nel Dna delle cellule leucemiche. Soprattutto nei cloni che ospitano tirosina chinasi oncogenica (capace cioè di generare malattie onco-ematologiche).

I dettagli tecnici sono riportati nell’articolo. Le conclusioni interessano tutti i pazienti ematologici e non soltanto loro. La terapia DNA Polθ Inhibition, che è una specifica terapia anticancro, giocherebbe un ruolo fondamentale nel proteggere le cellule leucemiche da lesioni tossiche del DNA, indotte dalla formaldeide. Tale strategia potrebbe essere presa in considerazione come terapia mirata efficace.

A questi studi sovrintende da sempre l’American Society of Hematology, cioè la massima autorità statunitense nell’ambito della ricerca sulle malattie ematologiche. Le sue metodologie sono innovative, spesso premiate, e comunque riconosciute a livello mondiale. La Società organizza meeting internazionali e pubblica puntualmente i risultati delle sue sperimentazioni, così come dei convegni.

Ancora una volta, l’AIL Sezione di Taranto, guidata dalla presidente Patrizia Casarotti, intende sottolineare il grandissimo valore della ricerca e dei centri di ricerca, in Italia e nel mondo. Si tratta di realtà interconnesse che lavorano quotidianamente per individuare i meccanismi alla base dei tumori, solidi e liquidi. Per scoprire nuove molecole, nuove terapie, nuove modalità di diagnosi.

I risultati si vedono ogni giorno, nelle corsie degli ospedali. Un numero sempre maggiore di pazienti ematologici, coloro che sono assistiti dall’AIL (a Taranto anche e soprattutto a domicilio), tornano a casa con una prospettiva di vita che non credevano di avere al momento della diagnosi della malattia.

Supportare l’Associazione significa sostenere gli sforzi dei volontari e la forza di volontà dei pazienti, il cui obiettivo è la guarigione. L’altro grande obiettivo per loro e per tutti gli operatori sanitari, così come per i ricercatori, è la qualità di vita degli stessi pazienti. È importante che sia favorita la migliore qualità di vita possibile. Con il contributo di tutti noi, loro possono farcela. Noi possiamo farcela. Dona il tuo 5X1000 all’AIL, avrai donato vita e speranza. Il codice fiscale dell’Associazione, da indicare nell’apposito spazio, in sede di dichiarazione dei redditi, è il seguente: 80102390582. Grazie!

Quel che può fare un sorriso. Arriva la Carta della Gentilezza dei professionisti sanitari

La giornata dedicata, a livello internazionale, agli infermieri è alle nostre spalle, ma non il nostro desiderio di rendere omaggio a questa figura fondamentale nelle strutture sanitarie, nella vita di ogni paziente. 

Si prendono cura di noi quando stiamo male, la gentilezza è (o dovrebbe essere sempre) un loro tratto distintivo. A proposito di questo, è stata pubblicata la Carta della Gentilezza dei professionisti sanitari. Un documento evidentemente necessario, in un momento difficile come quello che la sanità pubblica italiana vive. 

La Carta intende promuovere comportamenti etici, presso tutte le figure che operano in ambito sanitario. Sappiamo che gli infermieri e i medici sono quelle cui facciamo riferimento più spesso, ma esiste un universo di operatori che spesso fanno la differenza. Pensiamo agli OSS (operatori socio sanitari), giusto per fare un esempio. Senza il loro lavoro, il paziente non potrebbe essere curato anche nell’igiene personale. Nel caso degli OSS, la gentilezza è tutto, accanto alla professionalità. Si tratta di entrare nella sfera intima del paziente, un universo di sentimenti e pudori in cui occorre entrare in punta di piedi. 

La Carta della Gentilezza è un’idea dell’associazione infermieristica tecnico-scientifica Ahna Italia che, per questa iniziativa, ha collaborato con GentleTude. Ogni indicazione contenuta nel documento ha un precedente, un riferimento forte nelle linee guida del Movimento Mondiale per la Gentilezza, nato in Giappone, alla fine degli anni Novanta. 

È importante accogliere gli altri sempre con il sorriso, ascoltare il paziente attivamente, favorendo il dialogo con lui. Un’altra indicazione fondamentale riguarda la gestione dei conflitti. Un bravo professionista dovrebbe evitare di scivolare in situazioni conflittuali con il paziente o con i suoi familiari. Naturalmente tanto dipende anche dal paziente ma, come si dice in questi casi, gentilezza chiama gentilezza. La Carta dedica spazio alle diversità e sollecita medici, infermieri e operatori a tutelarle, a valorizzarle, considerandole come risorse, cioè esattamente quel che sono. La Carta raccomanda inoltre di condividere il sapere, rispettare l’ambiente e gli animali, creare uno spazio umano e inclusivo nell’ambito lavorativo.

Sono indicazioni che i volontari Ail mettono in pratica tutti i giorni, nel loro impegno in favore dei pazienti onco-ematologici. Soprattutto quando entrano nelle case dei pazienti. Una delle attività più apprezzate dell’AIL locale è proprio l’assistenza domiciliare. Un operatore sanitario che entra in casa del paziente ematologico deve essere gentile, empatico e attento alle richieste, che possono arrivare anche dalla famiglia della persona in cura. La professionalità, le competenze personali sono valorizzate dalla capacità dei volontari Ail di entrare in sintonia con il paziente. Quest’ultimo ha davvero bisogno di molte attenzioni, non solo di cure e terapie farmacologiche. Supportiamo l’AIL, aiuteremo l’equipe multidisciplinare che assiste a domicilio chi si ammala. Grazie!