Consigli per le vacanze estive

Si va in vacanza, o per lo meno si spera di poterlo fare con maggiore tranquillità rispetto allo scorso anno. Le precauzioni anti Covid non vanno mai abbandonate; dobbiamo continuare a proteggerci dal pericolo delle varianti del virus Sars-CoV-2. I pazienti ematologici devono vaccinarsi esattamente come il resto della popolazione e viaggiare, ove possibile, evitando i luoghi non troppo sicuri, quelli affollati, per intenderci, così come gli esercizi pubblici che non adottano le misure di sicurezza.

L’estate in corso può essere il momento ideale per rendere più forte il sistema immunitario, quindi più efficiente in caso di contatto con il virus. La Società Italiana di Endocrinologia (SIE) ha tenuto a Roma, tra il 14 e il 17 luglio, il 41esimo Congresso nazionale. È stata l’occasione per informare i cittadini sul ruolo che alcuni ormoni svolgono nel periodo estivo. Al centro degli interventi la funzione della vitamina D in senso preventivo e non solo.

Esporsi al sole almeno mezz’ora al giorno, ovviamente usando una crema solare adatta alla propria pelle, è sufficiente all’organismo per sintetizzare la vitamina D, un vero e proprio ormone indispensabile per il corretto funzionamento del sistema immunitario.

Un altro prezioso consiglio offerto dalla SIE riguarda il sonno. Dormire 8 ore per notte è importante per i livelli di melatonina, sulla quale fioriscono gli studi che la mettono in relazione con la Covid. Adeguati livelli di melatonina aiuterebbero a combattere la malattia causata dal nuovo coronavirus. Gli altri suggerimenti riguardano la necessità di concedersi tempi di relax durante la giornata, per abbassare il cortisolo, l’ormone dello stress. Altrettanto importante è dedicare del tempo all’attività fisica (anche solo mezz’ora al giorno può essere sufficiente). Muoversi significa produrre miochine, che aiutano il metabolismo e spengono le infiammazioni. Gli integratori possono essere utili, se attraverso le analisi di laboratorio si sono accertate carenze di sali minerali o altri elementi.

In ogni caso, i pazienti ematologici devono attenersi alle indicazioni fornite dal medico o dall’equipe di medici presso i quali sono in cura. Se si stanno seguendo determinate terapie l’esposizione al sole potrebbe essere controindicata. Per questa e per altre ragioni, è sempre bene, prima di prendere qualsiasi iniziativa, rivolgersi allo specialista.

Essere informati è importante, ma forse non è così semplice essere informati correttamente. L’AIL Sezione di Taranto cerca di essere accanto ai pazienti ematologici anche attraverso un’informazione puntuale e trasparente. La chiarezza, quando si tratta di salute, è tutto.

Sostenere l’associazione significa aiutare i volontari AIL ad assistere i pazienti ematologici, dal punto di vista medico e psicologico, e vuol dire anche consentire agli stessi volontari di offrire a chi attraversa un momento difficile informazioni e spunti di riflessione. Spesso non è facile reperire informazioni corrette sulle malattie, così come sulle attività di prevenzione delle stesse, sulle cure attualmente disponibili. Sosteniamo l’AIL, faremo in modo che i pazienti e le loro famiglie siano sempre seguiti, su piani differenti.

Le donazioni all’Associazione di Taranto possono essere effettuate anche attraverso la scelta di bomboniere solidali. Tanti oggetti per quante sono le occasioni da celebrare. Le bomboniere rappresentano il sostegno alla vita. Piccoli contributi, grandi gesti. È possibile aiutare i pazienti ad avere una migliore qualità della vita semplicemente scegliendo le bomboniere della solidarietà. Visita il nostro sito e scegli di essere al fianco di un paziente ematologico, con AIL.  

AIL Taranto da 27 anni al fianco dei pazienti

Uno degli ultimi importanti risultati delle attività di raccolta fondi dell’AIL Sezione provinciale di Taranto è l’acquisto di un mezzo per il trasporto dei pazienti ematologici. L’obiettivo è stato raggiunto grazie all’impegno dei volontari dell’associazione, nel gestire campagne di informazione sulle tematiche relative alle malattie ematologiche e alla missione AIL; grazie quindi al dialogo sempre aperto con i donatori. Sono questi ultimi che consentono alla Sezione locale di raccogliere i fondi per organizzare le attività di assistenza ai pazienti e alle loro famiglie. Al tempo stesso, sostengono l’associazione nelle altre importanti iniziative e nel finanziare la ricerca scientifica.

Il mezzo per il trasporto dei pazienti è stato acquistato integrando una donazione del SAP (Sindacato Autonomo di Polizia di Taranto) dello scorso dicembre. I fondi raccolti nei difficili mesi segnati dalla pandemia dovrebbero essere impiegati anche nella progettazione di corsi per formare figure che possano occuparsi dell’assistenza domiciliare dei pazienti. Sono diversi i programmi che l’AIL sta portando avanti sul territorio; comprendono anche la risistemazione, in collaborazione con la struttura ospedaliera e con l’ASL, degli spazi del Day Hospital di Ematologia presso l’ospedale S.G. Moscati.

Ricordiamo che l’AIL di Taranto celebrava nel giugno 2019 i suoi primi 25 anni di attività, in concomitanza con i 50 dell’Associazione nazionale. In quella occasione la presidente Patrizia Casarotti ricordava il percorso fatto con queste parole: «Da quando l’Ail è stata fondata dall’allora presidente – la dottoressa Annamaria Gentile – ad oggi, l’associazione ha fatto dei passi in avanti incredibili, in tutti gli ambiti. Nel 2003, grazie all’impegno della dottoressa Barbara Murri è stata avviata l’attività domiciliare, per alcuni pazienti. Allora si trattava di un numero ancora limitato di persone».

Oggi i pazienti assistiti a domicilio sono centinaia. Come la stessa presidente ha sottolineato più volte, l’assistenza domiciliare rappresenta il cuore delle attività dell’Associazione, a Taranto. “Siamo tra le sezioni che hanno avviato per prime questo servizio, su tutto il territorio nazionale, in particolare in Puglia e continuiamo ad essere una realtà molto attiva in questo ambito”, dichiarò Patrizia Casarotti in occasione del 25 esimo compleanno dell’AIL locale.

Altri due anni sono passati da allora, il mondo è stato sconvolto dall’arrivo di una pandemia. L’esplosione dei contagi, nel marzo del 2020, ha colpito pesantemente anche l’AIL, ma i volontari non si sono fermati neanche in quel frangente, hanno cercato di garantire l’assistenza ai pazienti, per quanto possibile. I primi mesi, durante la fase acuta dell’epidemia, sono stati complicatissimi. Oggi l’assistenza domiciliare prosegue, nonostante le difficoltà, che riguardano anche il reperimento dei dispositivi di protezione individuale. La pandemia in realtà ha reso ancora più importante l’assistenza a domicilio. Consentire ai pazienti di curarsi a casa, in un momento come questo non è cosa da poco. Per questa e per tutte le altre attività, compresi i progetti per il futuro immediato, l’AIL ha bisogno del nostro supporto. La diffusione del virus ha fatto crescere le esigenze dei pazienti e dei volontari. Per restare al passo c’è bisogno del contributo di tutti. Perché aiutare l’AIL in questo momento è un gesto che si arricchisce di significati. Sul sito sono indicate tutte le modalità per sostenere l’associazione. Aiutiamo i pazienti ematologici a guarire, a non ammalarsi di Covid. Sosteniamo la ricerca scientifica, perché sempre più patologie siano in futuro curabili. I sogni diventano realtà se ci crediamo, tutti insieme.  

Covid, i pazienti affetti da anemia falciforme più a rischio

La campagna vaccinale deve coinvolgere quante più persone possibili. Più ci si vaccina, meno chance si offrono al virus di replicarsi e mutare. Come ha sottolineato il professor Andrea Crisanti, microbiologo e accademico, è necessario che il vaccino raggiunga tutti, perché i Paesi che restano esposti diventano praticamente incubatori di varianti di Sars-CoV-2.

In questo momento spaventa molto la variante Delta, l’Asia è già stata investita dalla quarta ondata, così come l’Australia. Anche in alcuni Paesi europei (Italia compresa), gli indici di contagio stanno crescendo nuovamente. E la Delta non è la sola variante che preoccupa. Altre ne arriveranno, se non si sarà provveduto tempestivamente a distribuire in maniera equa le dosi di vaccino in tutto il mondo.

Questa urgenza riguarda ancora di più le persone fragili. La Società Americana di Ematologia ha condotto una ricerca, pubblicata su Blood Advances, sui legami tra Covid e anemia falciforme, una malattia del sangue ereditaria, a causa della quale il flusso ematico rallenta o si blocca.

Ebbene, gli studi effettuati hanno rilevato una correlazione tra questa patologia e lo sviluppo delle forme più gravi della Covid-19. Ecco perché è necessario, per chi è affetto da anemia falciforme, ricevere la protezione del vaccino anti-Covid.

L’indagine attinge dati da SECURE-SCD, un registro internazionale che raccoglie informazioni sulle infezioni da Covid in soggetti affetti da anemia falciforme. Sono stati presi in considerazione 750 casi, la metà dei pazienti analizzati avevano un’età inferiore ai 18 anni, l’altra metà un’età media di 31 anni. Persone quindi molto giovani. I risultati hanno evidenziato che le probabilità di sviluppare le complicanze della malattia da Sars-Cov-2, per i bambini con anemia falciforme (che avevano avuto episodi di dolore richiedenti almeno due periodi di cura), crescevano di 3 volte.

Idem, con indici differenti, per chi aveva già subito ospedalizzazioni, in seguito all’anemia. Questo studio ci dice che tutti gli individui con anemia falciforme non presentano gli stessi livelli di rischio, sottolinea l’autrice Lana Mucolo. I pazienti con una storia di dolore, così come i soggetti con condizioni organiche coesistenti devono prestare maggiore attenzione per evitare l’infezione da Covid. Bisogna raccomandare la vaccinazione, in particolare alle persone con comorbilità.

Intanto procede il lavoro dell’AIL di Taranto al fianco dei pazienti ematologici. Attraverso l’assistenza a domicilio l’associazione si prende cura di centinaia di persone. Riceve assistenza non solo chi è affetto da una malattia del sangue, ma anche i suoi familiari. Sostenere l’AIL significa aiutare chi affronta un momento complicato, reso ancora più complesso dalla circolazione del coronavirus. Sosteniamo l’associazione, faremo del bene agli altri e a noi stessi.